mercoledì 3 luglio 2013

FILM DA BUTTARE: Man of Steel

Purtroppo non sono serviti a nulla i tentativi di Rotondi e Chiappini. Futile l'approccio morbido di Elisa (sorella del Kiappa), che tentava di mediare. Superman "Man of Steel" è un FILM DA BUTTARE. E come tale entrerà di diritto nell'albo d'oro del blog.

Premetto che effettivamente il film di Zack Snyder non è un obbrobrio assoluto come i due precedenti da me recensiti: c'è del buono in questo uomo d'acciaio. Ma il cattivo, a mio avviso, è nettamente superiore. Inoltre il mio blog si è prefissato il compito di evidenziare le trame scadenti, gli errori scenici, le brutture recitazionali di quelli che spesso la critica passa per film medi, sufficienti, con alto budget e cast stellare. Se volete del trash andate a guardare i film di gigione.


Per questo reboot del grande supereroe è stato chiamato alla regia il buon Zack. Proprio lui, quello di 300. Mi aspettavo difatti qualcosa di incredibilmente cupo e sanguinolento (visto anche Nolan alla produzione), ma così non è stato. Ci sono comunque parecchie cose da salvare, prima della mattanza consueta. Innanzitutto il protagonista (tale Henry Cavill, già visto in Immortals, altro filmone), che ha il giusto phisique du role. Privo di espressività, calmo e glaciale, buono come il pane, Henry assomiglia davvero a Superman, il leggendario alieno dall'incredibile senso delle istituzioni. Si salvano anche gli effetti speciali, i costumi e la fotografia, che non è fumettosa ma riesce comunque a dare luci e colori giusti per quello che poi, a conti fatti, è un racconto di pura fantasia.
Per il resto il personaggio del fumetto, gli intrecci narrativi e le interpretazioni dei comprimari, sono decisamente disgustose. Alcuni spezzoni avrebbero meritato una sonora risata, od anche un fragoroso peto d'approvazione, ma purtroppo il cinema è bello ma limitato: i vicini di posto tendono a notare certi comportamenti definiti dai più "sociopatici".
A proposito di sociopatici...

Trama (altissimo rischio SPOILER)
Superman è un disadattato. E' questa la morale di buona metà del film. La pellicola si snoda attraverso vari flashback, nei quali vedremo il giovane Clark Kent alle prese con le proprie paure, le proprie insicurezze e le sue spaventose abilità. Aiutato dagli onnipresenti genitori, l'alieno finirà per divenire l'unica speranza della Terra, il suo vero baluardo: un emblema di pace e sicurezza.
Tutto parte sul pianeta Krypto: il brillante Jor-El, padre dell'eroe (interpretato dal più grasso Russel Crowe di sempre), ruba i dati genetici del suo pianeta oramai morente, li fonde con il suo bambino e lo spara a razzo sulla Terra. Il generale Zod (il nemico di turno) prova a fermarlo, ma ucciderlo non servirà a nulla: il neonato è nello spazio. Ovviamente i Kryptoniani imprigionano il traditore Zod e lo costringono ad una fine ingloriosa dentro un buco nero. Riuscirà a scappare.
Sulla Terra intanto il giovane Kal-El è stato salvato ed accudito da Kevin Costner, che in questo frangente chiameremo Jonathan Kent. Il bambino scopre subito di essere speciale, ma la cosa gli porta solo dolore. Potrebbe abbattere un muro, friggere una mucca, volare ed emettere ultrasuoni, ma la famiglia Kent, in pieno stile Kansas, gli vieta qualsiasi approccio diverso dalla non-violenza. Il nuovo Gandhi accetta di malavoglia le direttive, che lo portano ad essere vessato dai bulli di mezza regione, anche quelli grassi.
Clark cresce, matura, inizia ad indossare maglie attillate. Si ritrova perciò a discutere delle sue origini in macchina, con la famiglia al completo (cane compreso). A questo punto sopraggiunge repentino un tornado (sono rimasto stupito anche io nel vederlo, non solo voi che leggete) e la gente decide di scappare sotto un sicurissimo ponte li vicino. Mentre i Kent si incamminano, si ricordano di non aver preso il cane con loro: «Ehi ci siamo scordati il cane!» «Chi va verso il cuore del tornado?» «Mandiamo il vecchio Jonathan, gli farà bene ai reumi »; e così il vecchio va a salvare il cane, con Superman al sicuro sotto al ponte. Ovviamente il cane si salva, ma per il lento Kent la fine è vicina: prima si incastra allo sportello, poi si distorce la caviglia e rotola in maniera buffa lungo l'asfalto. Quando però incrocia gli occhi del figlio (che voglio ricordarlo è Superman) alza la mano, fa per bloccarlo: non è ancora arrivato il momento di svelarsi al mondo. Così Kevin Costner muore, nella maniera forse più ridicola della storia. 
Con ben pochi rimorsi sulla coscienza (Batman ne aveva di più, nonostante per fermare i killer dei genitori avrebbe potuto al massimo lanciare un lecca-lecca) Clark inizia un lungo vagabondaggio, sempre in autostop, che lo porterà fino ad uno dei due circoli polari. Lì troverà una navicella di Krypto che, gli rivelerà il suo passato, e farà si che arrivino anche i suoi acerrimi nemici: il generale Zod e la sua cricca. Il loro obiettivo è ridurre la Terra ad una nuova Krypto ed uccidere tutti in maniera selvaggia e senza senso. 
Per farla breve Superman trionferà e la Terra continuerà a vivere sotto la sua egida. Che fine fa Zod? Be, cosa particolare per Superman, verrà ucciso dallo stesso (lui che di solito non uccide quasi mai nessuno), ma si tratta dell'unica parte della pellicola rispondente a realtà: nel numero 22 della serie a fumetti originali Zod verrà ucciso proprio dall'Uomo d'Acciaio.

Critica
La critica si rivolge soprattutto agli sproloqui della trama. Superman un povero disadattato? E Dare Devil cosa dovrebbe dire? Lui è cieco! Il vestito del nostro eroe poi? Gentilmente offerto dal padre genetico che glielo fa trovare dentro la navicella. Previdente e lungimirante. Il simbolo della S? Da sempre simbolo del più grande eroe di sempre è stato invece trasformato nel simbolo della casata di El. A detta del grasso Russel Crowe vuol dire "speranza". Speranza che il film finisca presto, al più. E che fine ha fatto la kryptonite? Non si sa. La cosa migliore rimane però la prestanza fisica di Lawrence Fishburne. Uomo tutto d'un pezzo. Grazie a lui io e Alfredo ci siamo potuti rifare gli occhi, rivedendo un attimo il bel Morpheus, più tonico che mai.


Questi sono all'incirca otto Morpheus.
Che dire, dopo due ore e quaranta di proiezione le mie orecchie stavano esplodendo, un po' come i cervelli degli sceneggiatori quando hanno deciso di scritturare quella scimmietta di Amy Adams per la parte della bellissima (?) Lois Lane. Amy è la stessa, per la cronaca, della bellissima scena di The Master dove si premura di masturbare un obeso Philip Seymour Hoffman. Ragazzi, quanti FILM DA BUTTARE ci sono ancora!

lunedì 17 giugno 2013

Meno male che Silvio c'è!

Di solito il Foglio non parla mai di politica, vista la natura sempre molto sbarazzina ed irriverente dei post da me pubblicati. Però alla fine, come dice il filosofo (non ricordo quale) "La politica non è tutto, ma tutto è politica", per cui non posso evitare di lanciarvi una pillola di attualità.
Per mantenere frizzante e divertente il mio intervento ho dovuto perciò selezionarne una dal più grande cabarettista di sempre: il nostro ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Grazie Silvio per riempire i nostri giorni di risate!

Riguardo alle recenti discussioni sull'IVA:
"Si sfori il patto Ue, tanto non ci cacciano" Silvio Berlusconi.

domenica 16 giugno 2013

Epic Swedish Kiappa #3

Per la serie Epic Swedish Kiappa abbiamo un reperto storico condiviso dalla mitica sorella dell'ormai Svedese sul noto social Facebook. Trattasi di una estemporanea letterina di Natale, nella quale il nostro Marco, oltre ad evidenziare una malcelata riluttanza al contraddittorio verbale, preferendo già all'età di otto anni quello fisico, si cimenta in una prova grammaticale di singolare maestria. Vera chicca rimane l'appello al "pensiero" per i bambini più poveri. Nessun accenno a qualsivoglia regalo. D'altro canto il Kiappa è stato fatto ambasciatore Unicef a soli dieci anni, un motivo ci sarà.
Grazie Marco per amarci tutti quanti!
(Le Alci sono colpevoli di genocidio secondo la  Corte Penale Internazionale).

Ordinary Kiappa #3
S. Natale 1997
Cari mamma e papà, nella mia letterina metterò anche te, sorellina e anche la nonna, Simone, i cugini, gli zii.
Io non vorrei avere cose "materiali" e vi prometterò che non vi farò più inquietare ma vorrei che sorrideste di più. Cara mamma, ti prometto che metterò in ordine,da solo, la cameretta come stavo facendo la sera del 14 dicembre e non dirò più che sei cattiva. Papà, lo so che lo fai per me, ma le prossime volte picchia più piano, io so che sarai d'accordo. Elisa, sorellina, ti prometto che faremo tante cose belle insieme. Nonna, ti voglio tanto bene e per piacere non dirmi più che te ne vai perchè io prendo la cosa sul serio. Simone, da quando hai trovato la ragazza, io non valgo più niente, quando sono venuto io ti ho dato un pugno ma la prossima volta non ti guarderò più in faccia! Cari cugini, vi voglio un sacco di bene, anche a voi zii. Mamma, papà, nonna, cugini, zii: almeno in questo giorno pensiamo ai bambini poveri!
Vi voglio tanto bene.
Vostro Marco


domenica 9 giugno 2013

FILM DA BUTTARE: Batman&Robin

Innanzitutto una comunicazione di servizio molto importante: ho eliminato i commenti Google+ dal blog perchè mi sono accorto che gli unici abilitati al commento erano gli stessi utenti Google+ (grazie Dilù). Ripristinando la vecchia modalità blogger potrete di nuovo sentirvi liberi di insultarmi, anche in via anonima.

Tornando a noi, per la serie "batti il ferro finché è caldo" eccoci ad un nuovo appuntamento con Film da Buttare. Oggi parleremo di una pellicola che ho rivisto, purtroppo, dopo anni di beata amnesia, giovedi sera su Sky. Parliamo di Batman&Robin. Ho sempre confuso i due film di Schumacher riguardanti il cavaliere oscuro. Pensavo infatti che Batman Forever fosse la schifezza, e l'altro quello passabile. Rivedendo anche Forever debbo dire che il giudizio è cambiato: Forever è una schifezza, Batman&Robin è un suicidio neurale.  Scelte di casting sbagliate, sceneggiatura ai limiti del ridicolo, battute di una stupidità che avrebbe fatto impallidire gli orribili comici di Colorado e la presenza di Schwarzenegger hanno fatto si che oggi non potessi fare altro se non inserirlo nella lista dei peggiori di tutti i tempi. Vi auguro come sempre una buona visione!


Batman&Robin è l'ultimo film riguardante la figura dell'Uomo Pipistrello prodotto da Warner Bros, fino al completo reboot effettuato in tempi più recenti da Nolan, e conclusosi poco fa con Il ritorno del Cavaliere Oscuro
Quando la Warner, visti gli incassi strepitosi di Batman Forever, decise di commissionare al buon Joel un seguito puntò tutto sugli aspetti più commerciali del brand. Il film doveva essere improntato completamente sulla vendita di giocattoli, tanto che possiamo dire che il vero mentore di Bruce Wayne in questo episodio non è tanto Ra's al Ghul quanto il sempreverde Babbo Natale. Ci concentreremo dopo su trama e critica, ma è bene introdurre subito alcuni aspetti fondamentali. George Clooney è Bruce Wayne. Nel senso che un personaggio alto due metri è stato interpretato da 180 cm scarsi di uomo. Ovviamente Uma Thurman (nell'unico ruolo azzeccato di Poison Ivy) è stata dovuta accorciare di qualche centimetro (cosa non riesce a fare della buona pasta abrasiva!), per non far sfigurare il protagonista. Chris O'Donnell è Robin, "il ragazzo maraviglia" (cit. i fumetti originali del 1960), in un ruolo che lo consacrerà al pubblico oblio. MA il pezzo da novanta rimane il malefico Dr Freeze, che sembra pennellato per le toniche spalle di Arnold Schwarzenegger. Può un gracile scienziato, per di più menomato tanto da non sopravvivere con temperature più alte dei 50° sotto zero, il quale deve la sua pericolosità alla sua incredibile tuta ed alle armi tecnologiche che porta seco, essere interpretato da Conan il Barbaro? Parliamo inoltre di un personaggio dalla psiche molto complessa, che agisce in maniera criminale, spinto però non dalla malvagità pura, ma dall'amore per la moglie, irrimediabilmente congelata. Immagino Arnold, quando a suo tempo lesse le descrizioni del suo ruolo, farsi una bella grattata al plesso solare, un sorso di frullato di uova e sudore di gnu, ottocento flessioni, per poi esclamare: «Ho voglia di un CALIPPO!». E fu subito scritturato.
(Qui sotto un estratto del film dove possiamo vedere i due eroi intenti a salvare il mondo grazie all'igiene orale).




Trama

In questo quarto appuntamento Bruce Wayne/Batman e Dick Grayson/Robin dovranno affrontare tre supercriminali. Il primo (in netta dissonanza con le storie DC) è un campione olimpionico/premio Nobel/superpazzo scienziato con il pallino per la resurrezione. Cercando disperatamente di salvare la propria moglie ibernata (ma anche clinicamente morta) diventerà un essere immondo e stranamente muscoloso di nome Dr. Freeze. Suo obiettivo è creare un'arma congelante pericolosissima per ricattare la città a finanziare il suo progetto di ricerca. Il fatto che per far funzionare la sua arma debba rubare dei diamanti, dal valore pari forse al doppio della cifra necessaria per il finanziamento non sembra minarne l'attività criminale.
Contemporaneamente a questa vicenda vediamo anche nascere l'altrettanto malefica Poison Ivy. Dottoressa amante dell'ambiente viene trasformata in una specie di pianta vivente. Porta con se Bane, egastolano gonfio di glutammina e creatina. Non si sa bene cosa voglia e perchè uccida gente, ma per lo meno è molto bella. 
A complicare le cose ci si mette anche la storia parallela della nipote del maggiordomo Alfred. Di giorno esile studentessa, di notte partecipa a delle corse clandestine. Interrogata su questa non brillante attività risponderà che le servono soldi per dare una degna pensione allo zio Alfred. Che, ricordiamolo ancora una volta, è il maggiordomo, nonché unico amico, dell'uomo più ricco di Gotham City. E' evidente che necessiti di pensione e contribuiti. Le pecche della trama insomma si fanno sentire a partire dal quinto minuto di visione, per terminare con dei titoli di coda davvero ben fatti, unica nota positiva del film.
(Batman vince, ovvio).

Critica

« Se ci fosse qualcuno a guardare, che... diciamo, ha amato Batman Forever, e aveva grandi aspettative per Batman & Robin, se li ho delusi in qualche modo, allora vorrei tanto scusarmi, perché non era mia intenzione. Volevo solo farli divertire. » Joel Schumacher

Bat-capezzoli in evidenza
 Cosa dire della critica di questa mostruosità? Battute ridicole, costumi sovraprodotti, Bat-capezzoli! Seriamente, qual è la necessità per Batman di avere i capezzoli sulla pettorina? Intimorire i fuorilegge con la loro turgida sensualità? E' evidente che siamo di fronte ad uno dei peggiori esempi di cosa possa fare la mente umana di fronte alla necessità di monetizzare fino alle estreme conseguenze. E' talmente difficile esprimere la bruttura di questa opera che non rimane altro che consigliarvi spassionatamente di vederlo il più presto possibile. Alla fine potrebbe risultare positivo, nonchè culturalmente importante, sapere che anche Batman ha toccato il fondo. 

«Guardia 1: Benvenuto a casa, "faccia da brividi"!
 Guardia 2: Tu sei il raffreddore, e noi siamo la cura!
Mr. Freeze: Se permettete rompo il ghiaccio. Il mio nome è Freeze. Imparatelo bene, perché sarà il suono raggelante della vostra sconfitta!» Battute esilaranti by Arnold.

Premi e Riconoscimenti

Concludiamo elencando i numerosi premi e riconoscimenti vinti da questo meraviglioso film.

Razzie Awards  1997 premi:

  • Peggior attrice non protagonista" (Alicia Silverstone)


Razzie Awards 1997 nomination:
  • Peggior film;
  • Peggior regia (Joel Schumacher);
  • Peggior attore non protagonista (Chris O'Donnell);
  • Peggior attore non protagonista (Arnold Schwarzenegger);
  • Peggior attrice non protagonista (Uma Thurman);
  • Peggior sceneggiatura originale (Akiva Goldsman);
  • Peggior coppia (George Clooney e Chris O'Donnell);
  • Peggior canzone originale "The end is The Beginning is The End" (Billy Corgan);
  • Peggior remake, spin-off, sequel;
  • Peggior disattenzione verso la vita umana e la proprietà pubblica.


venerdì 7 giugno 2013

FILM DA BUTTARE: John Rambo.

Oggi voglio inaugurare un nuovo tag del blog (dopo il gettonatissimo Epic Swedish Kiappa), che spero possa rivelarsi proficuo e seguito. Si tratta delle mie personalissime, brevissime e ganzissime recensioni dei Film da Buttare. L'idea non è originale, lo so, così come forse non lo saranno i post. E nella sua non originalità mi è stata comunque suggerita dalla cara vecchia Jox. Insomma doppiamente non originale. Ma chi se ne importa, io li scrivo uguale ed amen. Le modalità saranno queste: quando e se avrò il tempo per concedermi un po' di sano autolesionismo, cercherò di visionare qualche film brutto per poi recensirlo.

Oppure, come in questo caso, scoverò qualche film brutto per pura fortuna, sperando durante tutta la proiezione in qualcosa di bello che non arriverà mai. John Rambo è il primo eclatante caso di vera bruttura. Ho pensato a lui perchè le recensioni orali che ne ho fatto sono sempre state molto apprezzate, ed è giusto per i posteri mettere nero su bianco. Buona visione!



Soddisfatto del suo lavoro...
John Rambo è il seguito degli acclamati Rambo I, II e III. Ho amato questi film nella fase della tarda adolescenza, per merito della loro bonaria evoluzione verso lirici parossismi di idiozia. Assodata la bellezza del primo titolo (che pur potendo non piacere nel genere è effettivamente un cult), e l'inutilità degli altri due, che però possono entrare di diritto tra i blockbuster del filone "action", si arriva a questo quarto appuntamento. Certo a Stallone va il merito di aver ripreso il suo vecchio cavallo di battaglia a 26 anni dalla prima apparizione.

Fine dei meriti di Stallone.

Demerito maggiore dei produttori invece è stato quello di aver affidato la regia a Stallone stesso. Il film dura 90 minuti, durante i quali l'ex militare americano non fa altro che propugnare un intenso messaggio di pace a forza di mutilazioni e sparatorie.

Trama

La trama è semplice: John, oramai disulluso e stanco di disinfettarsi ferite in ogni angolo del globo, si ritira per trovare la pace e la serenità a lungo agognate. Sceglie pertanto di andare in Thailandia, vicino al confine con la Birmania. Inutile dire che la zona è dilaniata da un conflitto sanguinosissmo tra i birmani (i cattivi) e tutti gli altri (i buoni). Dettaglio irrilevante, Rambo si dedica al redditizio commercio dei vettori fluviali (il barcarolo), senza alzare mai le mani. Fino a quando un gruppo di missionari non decide di andare a dare da mangiare ai bambini africani residenti in Thailandia. Rambo cercherà di infischiarsene ma, quando scoprirà che gli ingenui cristiani sono stati fatti prigionieri, tornerà ad imbracciare le armi. 81 uccisioni dopo (sono davvero 81, le hanno contate), destituito il regime militare birmano e scoccate all'incirca 350 frecce, Rambo torna negli Stati Uniti per farsi curare la paresi facciale.

Il video riporta le uniche frasi proferite da Rambo nel film. Sono senza senso indipendentemente dal fatto che manchino i 20 minuti precedenti a questi fotogrammi.


Critica

"John Rambo (Rambo) è un film d'azione drammatico del 2008 diretto e interpretato da Sylvester Stallone." Wikipedia

La citazione mi ha colpito profondamente. Drammatico è sicuramente l'aggettivo giusto per l'interpretazione e la regia di Sylvester. Per il resto la pellicola è uno spasso di inutile spargimento di sangue e dialoghi al limite del ridicolo, nel quale alle classiche rivendicazioni di pura malvagità dei cattivoni si alternano gli slogan dell'ultima campagna di Green Peace. Ho trovato la seconda stagione di Don Matteo molto più matura e formativa al confronto. Certo è che rimane affascinante notare come Sylvester, nonostante gli anabolizzanti, sia ancora in grado di sfoggiare movenze quasi umane, riuscendo in alcuni fotogrammi a muovere anche le labbra.

Pensiamo poi anche al budget di 50 milioni di dollari, utilizzato quasi tutto per convincere Stallone che avrebbe dovuto solo fare finta di uccidere le comparse. Tirando le somme siamo di fronte ad un capolavoro della bruttezza, una chicca di proporzioni bibliche che non potete fare a meno di vedere in famiglia, quando la serata langue e nei momenti in cui si è più bisognosi di risate, affetto e calore umano.

"Chi sei tu... l'avrebbero stuprata 50 volte e a te avrebbero tagliato quella testa di cazzo... chi sei tu, chi siete voi... Torniamo indietro." John Rambo.