mercoledì 9 ottobre 2013

Elucubrazioni fantacalcistiche

Come ogni anno il fantacalcio è partito da qualche giornata. Come ogni anno la mia squadra, brillantemente assemblata dopo giorni di faticosi studi e penosi aggiornamenti dell'ultim'ora, va forte, destinata a spegnersi dopo 12/13 giornate. Il precetto cristiano, molto ben esposto dal sig. Gesù, mal si sposa con le mie voglie di primato, ma tant'è: gli ultimi saranno i primi, e io mi ci attengo.

Come ogni anno compro tonnellate di giocatori della mia squadra, l'Inter, ed ovviamente la cosa non farà che crearmi enormi dispiaceri. Perchè alla sofferenza grandissima, inimmaginabile, di vedere i nerazzurri perdere miseramente, dovrò unire anche il dispiacere e la consapevolezza della sconfitta nel campionato fantacalcistico. E' una cosa di un masochismo talmente elevato che un po' mi spiazza.

Quest'anno però, per la prima volta nella mia vita, sono anche fidanzato. E' una cosa bellissima e ne sono felicissimo. Con un certo orgoglio qualche tempo fa mi sono messo a spiegare cosa fosse questo strano gioco di cui tutti i maschi che possano essere chiamati tali parlano per una stagione intera, alla mia ragazza, Giorgia. E' stata davvero gentile, mi ha ascoltato, ma seriamente, intervenendo con domande ben poste, segnale di un ascolto sincero e di un interesse genuino. Nonostante questo sapevo che, anche se sono davvero fortunato ad avere una persona sensibile e consapevole al mio fianco, la cosa per lei era aliena. La mente ha iniziato a vagare, si tratta di una cosa aliena per quasi tutte in realtà. Alla fine è arrivata la domanda: ma perchè lo facciamo?

Si certo la socializzazione, il calcio, la passione del pallone, eppure... perchè? Cioè non è mica poi così sano, no? Passiamo una serata intera a combattere per un' asta virtuale di fantamilioni. E li chiamiamo anche così: fantamilioni. Succede addirittura che qualcuno faccia il tirchio con i suoi fantamilioni, tutto sommato so soldi, mica si buttano. Poi ci sgoliamo per il calciatore di turno, assembliamo una squadra tatticamente improbabile, dai nomi assurdi (ricordo sempre con mestizia la A.C. IN FOX, compagine dell'amico Walter, che pensando di fare spirito ha partorito questo obbrobrio, ed ancora non abbiamo capito che vuol dire) e ci scontriamo ogni domenica per vedere chi vincerà in questa sagra della finzione. Uno stimolo possono essere i soldi (in valuta reale) in palio, ma ognuno dei partecipanti in cuor suo sa che non è così. Ognuno di noi vuole qualcos'altro, la gloria imperitura, il ricordo della vittoria.

Ed allora mi sono accorto di essere sudato, di aver rischiato di capire e di condividere quello che è un pensiero razionale, femminile, ma estraneo e privo di senso. Ho scacciato quelle elucubrazioni dalla mia testa. Ho accolto di nuovo il fantacalcio. L'ho fatto mio.

Il fantacalcio è bello, perchè è il calcio della fantasia, il calcio a cui tutti possono arrivare, le soddisfazioni alla portata di tutti, anche di quelli che non tifano Juventus. E' passione, è pazzia, è ossessione, è vivere la Serie A ancora ed ancora. E' tutto il bello del pallone, che è una delle cose più belle del mondo, racchiuso in un gioco tra amici.
Ed è anche soddisfazione. Soddisfazione di vedere il sempre odiato milanista (si, ancora lui, Walter) soffrire per il rigore sbagliato di Balotelli ed ANCHE per il suo fantacalcio, in una spirale di dolore ed agonia che procura al suo prossimo (cioè il sottoscritto) gioia ed orgasmo. E' battere gli juventini, come Alfredo e Giordanissimo, cosa che non riuscimmo a fare neanche ai tempi d'oro di qualche anno fa, quando i bianconeri l'unica cosa che facevano era batterci.

E adesso so pure primo, tiè

Classifica
SquadraPt.
Lokomotiv Loska12
PiggioTeam12
A.C. In Fox10
San Cusmano di bellasberla8
Lokomitiv La Burla7
Conad Cricket and Football Club6
A.C.Tua3
CSKA UB!K0



mercoledì 4 settembre 2013

Lutto



Il lutto è il sentimento di intenso dolore che si prova per la perdita, in genere, di una persona cara.
Il costrutto teorico di lutto presenta rilievi di notevole rilevanza sia in ambito psicologico che antropologico.
 
wikipedia (l'enciclopedia libera da Alci)

martedì 3 settembre 2013

Epic Swedish Kiappa #4

Tratto da Wikipedia.

La femmina di alce è l'animale che uccide più persone in Canada (molte più di quante non ne uccida il grizzly nordamericano). Questi grandi animali sono molto protettivi nei confronti dei piccoli, quindi le femmine vanno avvicinate con estrema cautela.
In inverno gli alci si vedono spesso nei fossi ai bordi delle strade mentre mangiano il sale sparso per sciogliere la neve. Questo minerale sostituisce i necessari elettroliti, come il sodio, che mancano nella loro dieta invernale. Infatti la loro dieta prevede un'integrazione di piante terrestri, più nutrienti ma povere di sodio, con piante acquatiche che, viceversa, sono più ricche di questo elemento ma poco nutrienti. D'inverno, i laghi gelati non lasciano loro alternativa che leccare il sale usato come antigelo per le strade, venendosi a creare dei seri problemi per la sicurezza stradale: la sua struttura corporea, un corpo massiccio sospeso su gambe lunghe ed esili, rende l'alce particolarmente pericoloso se colpito da un veicolo. Gli incidenti sono spesso fatali, sia per l'animale che per il guidatore.
Per questa ragione in Scandinavia è stato sviluppato il cosiddetto "test dell'alce", che verifica la capacità di un'auto di tenere la traiettoria dopo una violenta sterzata per schivare un ostacolo improvviso, come può essere appunto un alce.


Ordinary Kiappa #4
Una volta Kiappini si fece 4 uova e wurstel per merenda. Ed a cena aveva fame.

sabato 31 agosto 2013

FILM DA BUTTARE: Wolverine: L'immortale

In un fine Agosto sempre poco denso di emozioni, con le vacanze passate e le incombenze autunnali alle porte, io ed il mio buon amico Lembo ci siamo apprestati a perder tempo dentro al multisala Sisto, desiderosi di un po' di botte in pieno stile Wolverine. In realtà insieme a noi c'erano anche Andrea ed Annalisa, vittime di un terribile misunderstanding.
Infatti arrivati alla cassa...

-Quattro per Wolverine-
-Quattro per Kick-Ass 2-

Cassiera sbigottita, ci lascia da soli per toglierci dall'imbarazzo.

-Ma come voi non volevate vedere Wolverine?-
-E voi non volevate vedere Kick-Ass?-
-No ma io pensavo...-
-E' che tu hai detto...-
-Va be quindi...-
-Insomma, allora noi, be si...-

Eccetera eccetera. Per farla breve la morale è stata che da quattro siamo diventati due, pronti e baldanzosi per la visione di quello che, fortuna ha voluto, si è rivelato l'ennesimo FILM DA BUTTARE.


Wolverine: L'immortale (titolo originale The Wolverine), è un action movie, spin-off della serie degli X-Men, il secondo riguardante l'uomo d'adamantio. Se il primo film si rivelò per il sottoscritto una piacevole sorpresa, questo seguito (ambientato in linea temporale dopo gli avvenimenti del terzo film della serie X-Men) è a dir poco aberrante. Hugh Jackman si salva, oramai è talmente compenetrato nella parte che probabilmente crederà davvero di essere il supereroe dei film che interpreta. Per il resto la pellicola andrebbe bene per essere usata come sostitutivo di lusso dei fiammiferi e nulla più. Ringrazio il cielo per essere scampato al 3D, il quale mi avrebbe provocato, oltre ai conati di vomito standard, anche l'emicrania.

Trama (ve la spoilero, frega niente a me)
Inizia tutto con un flash-back, durante il quale il protagonista, prigioniero a Nagasaki, salva la vita ad un jappo proprio mentre gli americani sganciano il bombolone atomico. Il nipponico amico rimane stupito dalla singolare abilità del tipo nel sopravvivere ad alte concentrazioni termiche e radioattive.
Anni dopo Wolverine è dilaniato dai sensi di colpa per aver ucciso ad unghiate la sua oramai ex-fidanzata, passata durante X-Men 3 al lato oscuro della forza. Il nostro agogna una vita tranquilla ed una morte violenta, pertanto si rifugia in una regione non specificata dell'America del nord, dove si fa crescere la barba, non si lava, beve e si rattrista (perchè poi beve? Il suo fattore di guarigione lo dovrebbe prevenire da qualsiasi intossicazione, anche di tipo alcolico: per lui il whiskey è acqua!).
Wolverine (caso più unico che raro in cui i beceri editori italiani non abbiano tradotto alla lettera un nome: Ghiottone non fa lo stesso effetto) viene contattato però dal redivivo soldato salvato durante la seconda guerra mondiale. Dopo un viaggio in Giappone in compagnia di una delle ragazze più brutte che io abbia mai visto, si ritrova davanti l'ormai decrepito jap, capo di una multinazionale potentissima, che gli offre come dono la Morte. Pare infatti che il potere di Wolv possa essere trasferito da un corpo ad un altro. Stranamente però l'eroe rifiuta e, nottetempo, il decrepito muore. Non prima però che la sua cattivissima oncologa (che si rivelerà essere la mutante Viper) abbia intossicato Wolverine, bloccandogli il fattore rigenerazione.
Da questo momento in poi il film scende verso un abisso di idiozia da cui non farà più ritorno. Wolverine prende a cuore la nipote bellissima del vecchio amico, vessata ovviamente dal padre, a causa delle ultime volontà del defunto, le quali vedono la nipotina come erede dell'immensa fortuna. La bella (ma inespressiva) ragazza, è ovviamente presa di mira dal padre, che vuole per se le industrie dell'anziano genitore, dalla seducente e cattivissima Viper e dalla yakuza. Durante il funerale del compianto nonno la ragazza viene aggredita un po' da tutti, ma Wolv riuscirà a salvarla, fuggire con lei, innamorarsi e fare quello che va fatto. In tutto ciò l'assenza del fattore di rigenerazione si farà sentire, ma neanche troppo: invece che accusare in silenzio, il mitico Hugh inizierà a lamentarsi per i colpi incassati, ma nulla più. Ho contato 12 pallottole, di cui almeno 7 mortali, una decina di litri di sangue persi ed almeno 30 commozioni cerebrali. Ma a parte qualche urlo ferino, nulla di serio.
Scena madre rimane l'aggressione subita dalla coppia sul treno ad alta velocità giapponese. Il nostro eroe decide di ingaggiare battaglia sopra il tetto del proiettile con rotaie. E se capisco che lui, in quanto mutante, riesca nell'impresa, mi è parso strano che gli aggressori, che di particolare avevano solo un orrendo gusto nel vestire, non morissero tutti all'istante. Anche perchè quei treni fanno 300 km/h, si presume che questa sia la cifra del vento contrario che spira sul tetto. Grazie al fido Davide ho controllato quale dovrebbe essere l'effetto di un vento così forte:

Un uragano 5, catastrofico, tende a divellere alberi ed altre amenità...

La scena dura qualche minuto buono, e vale sicuramente il prezzo del biglietto per un film brutto.
Continuando la visione, saltando a piè pari 40 minuti di noia, arriviamo alle battute finali. Wolverine capisce che il suo fattore di guarigione è inibito da un piccolo insetto meccanico che si trova sopra il suo cuore. Decide perciò di aprirsi il petto con gli unghioni e ravanare lì in mezzo: qualcosa troverà. E' evidente che la problematica del "non guarisci più", non lo turba più di tanto. Rimesso a posto cuore, polmoni e qualche altro organo di poco conto, è finalmente pronto ad affrontare Viper. Lì però si troverà davanti ad un colpo di scena incredibilmente stupido, che mi rifiuto persino di rivelare: se siete curiosi andate a vedere il film, non vedo perchè debba sprecare soldi solo il sottoscritto.

Critica
E' chiaro che il filone dei super-eroi, che iniziava ad essere stantio già con la sequela di Dare-Devil e compagnia cantando, sta iniziando a marcire. Qualitativamente diventa davvero difficile trovare delle pellicole che valga la pena vedere, e questo non certo a causa dei soggetti, che rimangono affascinanti, quanto per colpa degli sceneggiatori: persone becere e prive di abilità nello scrivere. Non dico che bisogna arrivare all'introspezione psicologica di Batman (tanto ci penserà Ben Affleck ad abbassare gli standard), ma almeno evitare alcune cretinate lampanti, come infilare la mano nel proprio petto accusando solo un leggero pizzicore. La cosa peggiore è che questo Wolverine ha anche incassato bene, e non è stato nemmeno massacrato dalla critica ufficiale. Sembra quasi che oramai basta chiedere alla Marvel di far uscire un film, che questo diventa una hit cinematografica. Io dico "abbasta!". Il Foglio di Quadrazza si schiera contro i supereroi, ad esclusione di Batman, l'Uomo Formica, Fantozzi ed il padre di Kiappini.

Al prossimo Film da buttare!

mercoledì 3 luglio 2013

FILM DA BUTTARE: Man of Steel

Purtroppo non sono serviti a nulla i tentativi di Rotondi e Chiappini. Futile l'approccio morbido di Elisa (sorella del Kiappa), che tentava di mediare. Superman "Man of Steel" è un FILM DA BUTTARE. E come tale entrerà di diritto nell'albo d'oro del blog.

Premetto che effettivamente il film di Zack Snyder non è un obbrobrio assoluto come i due precedenti da me recensiti: c'è del buono in questo uomo d'acciaio. Ma il cattivo, a mio avviso, è nettamente superiore. Inoltre il mio blog si è prefissato il compito di evidenziare le trame scadenti, gli errori scenici, le brutture recitazionali di quelli che spesso la critica passa per film medi, sufficienti, con alto budget e cast stellare. Se volete del trash andate a guardare i film di gigione.


Per questo reboot del grande supereroe è stato chiamato alla regia il buon Zack. Proprio lui, quello di 300. Mi aspettavo difatti qualcosa di incredibilmente cupo e sanguinolento (visto anche Nolan alla produzione), ma così non è stato. Ci sono comunque parecchie cose da salvare, prima della mattanza consueta. Innanzitutto il protagonista (tale Henry Cavill, già visto in Immortals, altro filmone), che ha il giusto phisique du role. Privo di espressività, calmo e glaciale, buono come il pane, Henry assomiglia davvero a Superman, il leggendario alieno dall'incredibile senso delle istituzioni. Si salvano anche gli effetti speciali, i costumi e la fotografia, che non è fumettosa ma riesce comunque a dare luci e colori giusti per quello che poi, a conti fatti, è un racconto di pura fantasia.
Per il resto il personaggio del fumetto, gli intrecci narrativi e le interpretazioni dei comprimari, sono decisamente disgustose. Alcuni spezzoni avrebbero meritato una sonora risata, od anche un fragoroso peto d'approvazione, ma purtroppo il cinema è bello ma limitato: i vicini di posto tendono a notare certi comportamenti definiti dai più "sociopatici".
A proposito di sociopatici...

Trama (altissimo rischio SPOILER)
Superman è un disadattato. E' questa la morale di buona metà del film. La pellicola si snoda attraverso vari flashback, nei quali vedremo il giovane Clark Kent alle prese con le proprie paure, le proprie insicurezze e le sue spaventose abilità. Aiutato dagli onnipresenti genitori, l'alieno finirà per divenire l'unica speranza della Terra, il suo vero baluardo: un emblema di pace e sicurezza.
Tutto parte sul pianeta Krypto: il brillante Jor-El, padre dell'eroe (interpretato dal più grasso Russel Crowe di sempre), ruba i dati genetici del suo pianeta oramai morente, li fonde con il suo bambino e lo spara a razzo sulla Terra. Il generale Zod (il nemico di turno) prova a fermarlo, ma ucciderlo non servirà a nulla: il neonato è nello spazio. Ovviamente i Kryptoniani imprigionano il traditore Zod e lo costringono ad una fine ingloriosa dentro un buco nero. Riuscirà a scappare.
Sulla Terra intanto il giovane Kal-El è stato salvato ed accudito da Kevin Costner, che in questo frangente chiameremo Jonathan Kent. Il bambino scopre subito di essere speciale, ma la cosa gli porta solo dolore. Potrebbe abbattere un muro, friggere una mucca, volare ed emettere ultrasuoni, ma la famiglia Kent, in pieno stile Kansas, gli vieta qualsiasi approccio diverso dalla non-violenza. Il nuovo Gandhi accetta di malavoglia le direttive, che lo portano ad essere vessato dai bulli di mezza regione, anche quelli grassi.
Clark cresce, matura, inizia ad indossare maglie attillate. Si ritrova perciò a discutere delle sue origini in macchina, con la famiglia al completo (cane compreso). A questo punto sopraggiunge repentino un tornado (sono rimasto stupito anche io nel vederlo, non solo voi che leggete) e la gente decide di scappare sotto un sicurissimo ponte li vicino. Mentre i Kent si incamminano, si ricordano di non aver preso il cane con loro: «Ehi ci siamo scordati il cane!» «Chi va verso il cuore del tornado?» «Mandiamo il vecchio Jonathan, gli farà bene ai reumi »; e così il vecchio va a salvare il cane, con Superman al sicuro sotto al ponte. Ovviamente il cane si salva, ma per il lento Kent la fine è vicina: prima si incastra allo sportello, poi si distorce la caviglia e rotola in maniera buffa lungo l'asfalto. Quando però incrocia gli occhi del figlio (che voglio ricordarlo è Superman) alza la mano, fa per bloccarlo: non è ancora arrivato il momento di svelarsi al mondo. Così Kevin Costner muore, nella maniera forse più ridicola della storia. 
Con ben pochi rimorsi sulla coscienza (Batman ne aveva di più, nonostante per fermare i killer dei genitori avrebbe potuto al massimo lanciare un lecca-lecca) Clark inizia un lungo vagabondaggio, sempre in autostop, che lo porterà fino ad uno dei due circoli polari. Lì troverà una navicella di Krypto che, gli rivelerà il suo passato, e farà si che arrivino anche i suoi acerrimi nemici: il generale Zod e la sua cricca. Il loro obiettivo è ridurre la Terra ad una nuova Krypto ed uccidere tutti in maniera selvaggia e senza senso. 
Per farla breve Superman trionferà e la Terra continuerà a vivere sotto la sua egida. Che fine fa Zod? Be, cosa particolare per Superman, verrà ucciso dallo stesso (lui che di solito non uccide quasi mai nessuno), ma si tratta dell'unica parte della pellicola rispondente a realtà: nel numero 22 della serie a fumetti originali Zod verrà ucciso proprio dall'Uomo d'Acciaio.

Critica
La critica si rivolge soprattutto agli sproloqui della trama. Superman un povero disadattato? E Dare Devil cosa dovrebbe dire? Lui è cieco! Il vestito del nostro eroe poi? Gentilmente offerto dal padre genetico che glielo fa trovare dentro la navicella. Previdente e lungimirante. Il simbolo della S? Da sempre simbolo del più grande eroe di sempre è stato invece trasformato nel simbolo della casata di El. A detta del grasso Russel Crowe vuol dire "speranza". Speranza che il film finisca presto, al più. E che fine ha fatto la kryptonite? Non si sa. La cosa migliore rimane però la prestanza fisica di Lawrence Fishburne. Uomo tutto d'un pezzo. Grazie a lui io e Alfredo ci siamo potuti rifare gli occhi, rivedendo un attimo il bel Morpheus, più tonico che mai.


Questi sono all'incirca otto Morpheus.
Che dire, dopo due ore e quaranta di proiezione le mie orecchie stavano esplodendo, un po' come i cervelli degli sceneggiatori quando hanno deciso di scritturare quella scimmietta di Amy Adams per la parte della bellissima (?) Lois Lane. Amy è la stessa, per la cronaca, della bellissima scena di The Master dove si premura di masturbare un obeso Philip Seymour Hoffman. Ragazzi, quanti FILM DA BUTTARE ci sono ancora!