Il Filtro Blu
La prima è la tecnica shaolin del Filtro Blu. Essa è una pratica, sviluppata dai monaci tibetani del tardo XII secolo, di autodifesa, nata per distrarre l'avversario accecandolo con lampi blu inutili ed altamente fastidiosi. Ci si rese conto solo tardi che tale pratica poteva essere usata per scopi diversi. In particolar modo nella fotografia, dove il Filtro Blu rappresenta strumento potentissimo. Ogni foto scattata in questo modo è per definizione bellissima ed interessantissima. Questo perchè raramente si riesce a distinguere l'oggetto della foto, la luce e tutti gli altri fastidiosissimi dettagli che rendono le foto brutte e noiose. Io sono grande sostenitore del Filtro Blu. Proprio ieri ricordavo a Gioia di un lietissimo battesimo dove mi fu chiesto di fare le foto. Non per le mie particolari abilità, o per titoli di merito, quanto per la mia naturale propensione a dire di si. Insomma feci un sacco di foto al fonte battesimale ed alle scarpe del prete, ed anche ad un parente sconosciuto con un naso gigantesco, che in quel momento suscitò in me grande ilarità. Neanche uno scatto al pargolo o ai genitori. Una cosa che avrebbe suscitato l'ira degli stessi MA grazie al Filtro Blu, nessuno osò lamentarsi.
Ancora adesso se mi avvicino ad una macchina fotografica mi chiedono tutti di allontanarmi, per paura di essere surclassati dalla mia potenza. Il Filtro Blu è utilizzato oramai in tutte le branche dello scibile umano. Applicato ai gelati ha dato vita al "puffo". Applicato alle persone affette da nanismo ai "puffi". Si può applicare anche a Marco Chiappini, ottenendo Marco Chiappini Blu, un essere dall'aspetto disgustoso.
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foto con Filtro Blu. Disinteressatevi del soggetto, ammirate il Blu! |
La Dissolvenza a Stella
La seconda tecnica è quella della Dissolvenza a Stella. Fu inventata da un monaco pazzo, che visse rinchiuso in una botte per due secoli e mezzo. Egli si chiese come potesse spiegarsi in maniera più convincente del "è così punto e basta" la spinosa questione della natura una e trina di Dio. Ne uscì fuori la Dissolvenza a Stella.
Quest'ultima è fonte di grande piacere ma anche di grande dolore per me. Nonostante io la padroneggi con maestria, riempiendo le scene dei miei film di clamorose ed inusuali dissolvenze, il signor Aversa ha avuto qualcosa da ridire. Addirittura nelle ultime fasi di produzione, dopo una collaborazione idilliaca è riuscito ad esclamare: "Adesso manca solo il montaggio, vediamo di evitare di mettere dissolvenze a stella". C'è grande incomprensione nei confronti di tale strumento. La gente pensa che sia troppo comodo rendere un film bellissimo grazie all'utilizzo di una sfumatura nera a cinque punte. Per alcuni sarebbe una "scorciatoia". Io invece sono convinto della sua validità e necessarietà. Mi basterà citare una famosissima puntata dei Simpson per convincere tutti voi.
[Lisa e Homer stanno preparando una videocassetta di presentazione su Ned, prendendo scene da varie videocassette]
Lisa: sequenza di ordinaggio finita! [preme il tasto per riprodurre la videocassetta ]
Homer: da qui dissolviamo a stella, fino all’inquadratura di Flanders che fa i conti di casa. Poi dissolviamo a stella su Flanders che si lava i ..
Lisa[interrompe Homer]: pa’, ma esistono altre dissolvenze, oltre quelle a stella.
Homer: perché mangiare hamburger, quando si può avere una bistecca?
Lisa: mi tolgo dai titoli di coda.
Sono sicuro di avervi convinto. Ed anzi vi dirò: per Sakketti Confidential farò quello che nessuno è mai riuscito a fare. Dissolvenze a Stella con Filtro Blu in continuazione.